Internet Explorer 10, il browser del riscatto

Internet Explorer 10, il browser del riscatto

Microsoft in passato è stata un po' troppo seduta sugli allori derivanti dal dominio incontrastato nel mercato dei browser, subendo i colpi di una concorrenza sempre più agguerrita, aggiornata e funzionale. Il riscatto prende il nome di Internet Explorer 10, che promette di essere molto diverso dai suoi predecessori

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Microsoft
 

Cenni storici

Negli ultimi anni, come ben sanno utenti e Web Developers, la presenza inizialmente schiacciante di Internet Explorer nel mercato dei browser ha lasciato il passo gradualmente a soluzioni alternative come Mozilla Firefox, Google Chrome, Apple Safari, Opera ed altri browser minori. A causa dei retaggi di Internet Explorer 6 - che è rimasto sul mercato dal 2001 fino al 2006, anno di introduzione del successore IE7, ed oltre - i Web Developers hanno dovuto confrontarsi con i suoi limiti e la sua scarsa implementazione degli standard del W3C, complicando notevolmente lo sviluppo di frontend HTML/JavaScript in un mercato spinto da una forte evoluzione tecnologica.

Mancata aderenza agli standard W3C, numerose falle di sicurezza e povertà di funzioni integrate (come il tabbed browsing o il download manager) hanno contribuito ad associare il nome “Internet Explorer” al concetto di scarsa qualità ed arretratezza tecnologica, problema sofferto in verità più da noi Developers che dagli utenti finali, che comunque hanno continuato ad usare il vecchio IE6 per diversi anni ancora (al 2009, ben 8 anni dopo la sua introduzione, era ancora il primo browser per diffusione!).

Ma adesso facciamo un fast forward al periodo 2011-2012, biennio intenso nella scena del WWW, in cui iniziano ad affermarsi l’uso di HTML5 e CSS3 (parzialmente supportati già da IE9) come standard de facto, molto prima della ratifica ufficiale degli standard W3C (nel momento in cui scrivo gran parte delle specifiche sono ancora in fase di draft). Il focus si sposta sui dispositivi mobili come smartphone e tablet, e l’esperienza utente su queste piattaforme necessita un generale ripensamento dei canoni di progettazione dei frontend Web.

La fruizione di contenuti multimediali e di vere e proprie applicazioni in ambiente Cloud, buzzword che sostituisce il vecchio concetto di “servizio remoto”, unito all’esplosione di nuovi mercati eterogenei per utenza e per modalità di accesso, spinge gli sviluppatori verso la ricerca di nuovi modi per veicolare efficacemente le informazioni. In questo panorama il prodotto fisico, che sia un tablet, PC, smartphone, console da gioco, ecc…, assume importanza secondaria, limitandosi a costituire una porta d’accesso verso l’informazione, o Cloud per usare un termine caro al marketing degli ultimi anni.

Risulta pertanto di primaria importanza l’uso di strumenti e formati standardizzati e ampiamente condivisi per consentire ai Developers di raggiungere senza intoppi una platea sterminata di utenti su piattaforme eterogenee. Questa è la ratio dietro la progettazione dell’ultima incarnazione del browser di casa Microsoft. Secondo la casa di Redmond, Internet Explorer 10 non è una semplice iterazione annuale del prodotto precedente, ma è stato rivisto, riscritto e ripensato da zero con nuovi obiettivi in mente.

 
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