App Android ruba le informazioni personali di milioni di utenti
Dietro quella che sembrava una normalissima applicazione Android scaricata da milioni di utenti si celava un malware che rubava le informazioni personali degli utenti
di Fabio Gozzo pubblicata il 29 Luglio 2010, alle 16:27 nel canale SicurezzaAndroid
Nel corso della Black Hat 2010 Conference, che si sta tenendo proprio in questi giorni a Las Vegas, la compagnia statunitense Lookout ha reso noto che dietro ad un'applicazione per smartphone Android scaricata da milioni di persone si cela un malware che ruba le informazioni personali degli utenti e le invia ad un misterioso sito in Cina.
Secondo quanto dichiarato da John Hering e Kevin MaHaffey, rispettivamente Chief Executive e Chief Technology Officer di Lookout, l'applicazione in questione è stata caricata sull'Android Market da un certo Jackeey Wallpaper e permetteva di cambiare lo sfondo del proprio smartphone scegliendo tra un'ampia varietà di proposte.
Al contempo però l'applicazione raccoglieva diverse informazioni riguardanti l'utente, come ad esempio la cronologia del browser, gli SMS, il numero di telefono della SIM, gli ID e le password, e le invia al sito www.imnet.us, che appartiene ad un utente residente a Shenzhen, Cina.
L'applicazione al momento non risulta più disponibile su Android Market, tuttavia pare che sia stata scaricata globalmente da un numero di utenti oscillante tra 1,1 e 4,6 milioni; purtroppo non è possibile sapere la cifra esatta in quanto la piattaforma online di Google non fornisce dati accurati.
"That means that apps that seem good but are really stealing your personal information are a big risk at a time when mobile apps are exploding on smartphones", ha dichiarato John Hering in proposito.
Il pericolo infatti è proprio dovuto al fatto che sempre più spesso in ambito mobile il malware viene celato sotto le mentite spoglie di una normalissima applicazione e l'utente non si rende nemmeno conto che c'è qualcosa che non va.
Per evitare pericoli è pertanto necessario avere l'accortezza di controllare le applicazioni che si installano sul proprio smartphone, ponendo particolarmente attenzione alla lista dei permessi richiesti dalle stesse, soprattutto in considerazione delle funzionalità che dovrebbero fornire.
83 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoquesto è lo scotto da pagare per avere la libertà assoluta sul cell.
purtroppo ogni cosa ha un prezzo
purtroppo ogni cosa ha un prezzo
se continuano cosi avranno vita breve, e lo spero proprio.
o magari è una manovra di qualcuno questa, in piena tradizione complottistica
magari c'è lo stesso john google dietro a questa porcheria al fin di giustificare l'atteggiamento della propria azienda in cina, magari c'è steve jobs per mettere in cattive acque android, magari c'è la loggia P4, oppure c'è un cinese assoldato per non voglio sapere nemmeno cosa al soldo di vili multinazionali che vogliono controllare il mondo
Be se l'avessi letto avresti saputo che per quanto riguarda iphone si tratta solo di geolocalizzazione e accesso ai contatti (e con ios4 ora devi dare il permesso ad ogni singola app) mentre lo spyware di android va a rubare anche password & co
A proposito, non sono tutti UTONTI quelli che usano il mac?
La cosa che mi suona strana è che non hanno un'idea precisa di chi abbia scaricato l'App, ma non c'è un market come l'appstore su Android? quindi dovrebbero sapere chi ha comprato cosa, o no?
ma quell' articolo non ha senso!!!!
se io autorizzo un applicazione a localizzarmi o ad utilizzare la mia rubrica è un conto, se l'applicazione lo fà di nascosto e per di più mi frega anche le password è un'altro.
Il fatto che un App sia riuscita a prendere password ed altro è abbastanza preoccupante, anche perché nella news non si capisce se le autorizzazioni per accedere ai dati rubati erano state date o meno.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".